sabato 23 dicembre 2006

Riccardo Lombardi da Wikipedia



Riccardo Lombardi (Regalbuto, Enna 16 agosto 1901 - Roma 18 settembre 1984) è stato un ingegnere, un uomo politico italiano ed un partigiano anti-fascista.

Crebbe orfano dall’infanzia di un capitano toscano dei Carabinieri proveniente dalla gavetta e caduto a causa di servizio. Ricevette l'educazione media dai Gesuiti presso il Collegio Pennisi di Acireale. Durante gli studi al Politecnico di Milano, dove si laureò in Ingegneria, aderì al Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo.Aderi' al Partito cristiano del lavoro, fondato dagli esponenti di sinistra del partito Popolare Italiano nel 1920. Dopo aver partecipato ad alcune azioni degli Arditi del popolo, nel 1923 collaborò con "Il Domani d'Italia"giornale della sinistra cattolica;in questi anni avvenne lo stacco dalla cultura cattolica e l'avvicinamento al marxismo.Nella seconda metà degli anni Venti continuò a partecipare all'attività clandestina, con esponenti antifascisti di varie tendenze Anche dopo la soppressione dei partiti politici decretata il 5 novembre 1926 continuò ad opporsi al regime Fascista e di conseguenza una squadra di picchiatori lo massacrò di botte rovinandogli per sempre la salute.

Conoscendo la lingue tedesca e francese trovò lavoro quale direttore tecnico presso la sede di Milano di Weise & Söhne, una societá tedesco-olandese di impiantistica chimica, che in pochi anni portò a diventare uno dei maggiori fornitori di Montecatini, SNIA e di tutta l'industria chimica italiana, allora in piena espansione. Raggiunse così un effimero benessere.

Aderì al movimento Giustizia e Libertà e, nel 1942, fu tra i fondatori del Partito d'Azione di cui nel gennaio 1943 creò assieme a Brenno Cavallari l'organo clandestino di stampa L'Italia Libera. Dopo l'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943 militò nella Resistenza quale tenente generale delle brigate Giustizia e Libertà che, alla vigilia della Liberazione, rappresentó alle fallite trattative di resa con Benito Mussolini e Rodolfo Graziani presso l'Arcivescovado di Milano. Fece parte del CLNAI da cui alla Liberazione fu nominato Prefetto di Milano.

Partecipò al governo De Gasperi I (dicembre 1945 - giugno 1946) quale ministro dei trasporti, avviando la rapida ricostruzione della rete ferroviaria. In seguito preferì operare fuori dalle cariche di governo o del parlamento, anche quando il suo partito faceva parte della maggioranza governativa.

Convinto dell’insufficienza della sola riforma del latifondo a far progredire il Mezzogiorno, nel 1947 ottenne la costituzione dell’ Ente Siciliano di Elettricità votato a promuovere l’industrializzazione dell’isola tramite interventi pubblici che ne potenziassero le infrastrutture. Sotto alla sua breve iniziale presidenza l’ESE realizzò nuove centrali idroelettriche (Pelino, Troina e Carboi) ed i grandi impianti termici di Termini Imerese e di Augusta.

In politica estera si adoperò per la decolonizzazione, in particolare fornendo sostegno internazionale all’amico Pierre Mendès-France impegnato nella liberazione dell’ Indocina francese prima, dell’Algeria in seguito. Successivamente fu instancabile animatore di iniziative contrarie alla Guerra del Vietnam.

Fu componente della Consulta nazionale, dell'Assemblea Costituente e, ininterrottamente fino al 1983, della Camera dei Deputati. Allo scioglimento del Partito d'Azione nel 1947 aderí al Partito Socialista Italiano, che si sforzò di affrancare dal socialcomunismo riuscendo, nel 1956, a fargli pronunciare una ferma condanna dell’invasione sovietica dell’Ungheria. Persuase altresì detto partito a votare in favore della firma dei Trattati di Roma. Al Congresso di Venezia del 1957 ottenne poi l'adozione di una nuova politica consistente nel costringere la maggioranza governativa ad operare una svolta a sinistra detta di alternativa socialista, incentrata su una serie di riforme di struttura (termine da lui introdotto nel linguaggio politico), la maggiore delle quali, tra quelle realizzate, fu la nazionalizzazione dell'energia elettrica.

Dirige l'organo ufficiale Avanti! nel 1949-1950 e di nuovo nel 1963-1964. Nel luglio 1964 la corrente di alternativa socialista da lui guidata decide di non partecipare al secondo governo Moro, denunciando l'involuzione conservatrice della politica del centro sinistra. Da quel momento, per anni, Lombardi assume una posizione di critica costruttiva nei confronti della maggioranza del suo partito; indicando come prospettiva un governo di alternativa alla Democrazia Cristiana,che la positiva evoluzione in atto nel Partito Comunista Italiano poteva rendere possibile.



Tratto da Wikipedia

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